Su suggerimento di un mio collega che ha la moglie messicana siamo andati a provare un piccolo ristorante messicano economico che si trova nel Mercato Irnerio a Roma nord ovest, non troppo lontano da casa nostra.
L’ambiente è molto tranquillo ed in alcuni momenti come il sabato a pranzo ci sono poche persone al mercato perché restano aperti solo i banchi che fanno da ristorante.
Il ristorante ha due banchi uno adibito a cucina e l’altro a negozio di prodotti tipici messicani, all’interno ci sono pochi tavoli, mentre tutti gli altri sono disposti fuori tutti intorno alla struttura.
La gestione è in stile fast food, I piatti del menu sono scritti su una lavagnetta esposta in cassa ed ai tavoli ci sono i foglietti da compilare e consegnare per l’ordinazione, poi basta aspettare al tavolo che le pietanze vengano servite.
I tavoli sono di plastica, come quelli da bar estivo e le posate tutte in legno riciclabile, ci sono addobbi messicani sparsi un poi ovunque ed i clienti sono tutti sudamericani.
Una cassa esterna trasmette musica tradizionale messicana, rendendo l’ambiente più veritiero e fornendo un piacevole sottofondo sonoro che si diffonde anche a tutta la zona esterna.
Per cominciare ordiniamo dei nachos con formaggio e manzo e tre tacos a testa, di gusti diversi.
Il servizio è talmente veloce che in un attimo ci ritroviamo i nachos sul tavolo.
Sono diversi dal solito, hanno un aspetto più scuro e rustico, ne prendo per provarlo. Appena lo addento scopro tutta la distanza che c’è tra i vari ristoranti messicani della capitale e questo, non sanno di banali patatine di mais, ma hanno un gusto pieno, rustico e ruvido e si sente un retrogusto di mais ed altri aromi davvero interessanti.
Il formaggio fuso sopra è simile a mozzarella filante ed è molto piacevole, ma la cosa più entusiasmante sono questi straccetti di manzo davvero incredibili, si sente il sapore del manzo alla grigia ma c’è anche qualche intenso retrogusto di una salsa scura molto dal sapore intenso ed interessante. Scavando nella ciotola trovo sul fondo anche una sorta di crema di fagioli e forse cipolle, davvero incredibile.
Un piatto che a pensarci bene risulta quasi poetico e confortante.
Ma prima ancora di finirlo arrivano i primi tacos e sono pieni di colore ed allegria.
Ne prendo uno, la sfoglia e morbida e mi permette di piegarlo bene a metà prima di mangiarlo. Lo mordo e mi esplode in bocca un pieno di sapori e consistenze diverse. La parte più evidente sono queste cipolle rosa stufate e morbide che danno un gusto più delicato mentre sotto questo letto di cipolla si trovano teneri pezzetti di maiale sfilacciato davvero succosi e teneri con un leggero retrogusto acetato e speziato.
La sfoglia è eccezionale, si sente il sapore del mais e qualche farina grezza aromatica che arriva sotto i denti sprigionando un gusto molto piacevole.
Alla fine arriva al palato il coriandolo che dona una nota di freschezza al palato e di persistenza aromatica.
Non ho parole, guardo Simona che mi conferma di essere conquistata da queso piccolo tacos messicano che credo si chiami Cochinita.
Il secondo tacos che proviamo è il Carnitas è meno gustoso ma comunque interessante, la sfoglia ruvida è la stessa degli altri ed il ripieno è fatto di maiale cotto lentamente con l’arancio, ci sono delle cotiche croccanti che non so come vengano trattate e poi fritte per diventare simili a nuvole di gusto, c’è l’avocado che si mischia per dare cremosa a tutti gli altri ingredienti e le foglie di coriandolo che servono a dare freschezza.
Dato che hanno finito le cotiche di maiale, non posso provare il Chicharron en salsa verde, così devo cambiare il terzo tacos e prendo un Bistec.
Questo tacos con pochi ingredienti, solo carne di manzo, cipolla e coriandolo si rivela però eccezionale, non so come venga cotta la carne di manzo alla piastra in questo posto ma conserva davvero tutto il sapore della carne.
Simona a questo punto sembra provata e sta pensando al dolce, ma io vorrei mangiare tutto quello che c’è sul menù, perché è alla prima volta che provo una cucina messicana così buona e speziata, diversa dalle solite cucine messicane italianizzate, così decido di prendere una Tastada di Tinga di Pollo, perché ne è appena arrivata una al tavolo di fianco ed il ragazzo sudamericani al tavolo sembra esserne conquistato.
Anche questo piatto è una vera fiera dei sapori, sopra al cumulo di ingredienti in una piadina al mais più grande di quella dei tacos, c’è una copertura di formaggio bianco e fresco che mi ricorda un caprino non stagionato, ma scavando si riescono a sentire bene il sapore della cipolla, la croccantezza ed il gusto della sfoglia, i pezzetti di pollo sfaldati con una macinatura di spezie che non conosco, la croccantezza dell’insalata ed il retrogusto piccante del peperoncino, smorzato dalla panna acida.
Un esplosione di saporii che si amalgamano tra di loro e ti riempiono il palato di sensazioni piacevoli.
Sono definitivamente innamorato di questo piccolo ristorante a tre passi da casa e della gentilezza incredibile dei ragazzi che ci lavorano con il sorriso.
Ma per chiudere in bellezza arriva il dolce, questa cremosa e bianca Torta Tres Leches che ci ammalia e conquista dal primo boccone.
Io non amo i dolci pannosi e non mi piace la pasticceria moderna, fatta di creme e mousse stucchevoli, ma sono stato avvolto e conquistato da questo sapore incredibile di latte.
Si sente un gusto di caramello un aroma di caffè, si sente la dolcezza estrema del latte condensato e del pan di Spagna ruvido con un sentore di nocciola. Sopra la panna viene smorzata da dei piccoli pezzetti di mango che servono a pulire e rinfrescare un po’ il palato da tutta questa esplosione di gusti.
Da oggi abbiamo un nuovo ristorante messicano preferito, l’unico che ci è sembrato davvero autentico ed in cui torneremo spesso. I prezzi sono onesti, ed in due abbiamo pagato 40€.
Ci siamo tornati
Questo posto ci ha conquistati talmente che ci siamo tornati per provare altri piatti e se non fosse per Simona che me l’impedisce, io ci tornerei ogni fine settimana.
Questa volta a parte i soliti nachos abbiamo provato il tacos chicharron en salsa verde che per me si è rivelato essere il più buono di tutti, le cotiche morbide sono avvolte in una cremosa salsa che sembrerebbe fata di cipolle. Con una nota dolce, la cremositò e la freschezza del coriandolo mi ha lasciato davvero soddisfatto.
Da bere questa volta ho preso la michelada, faceva menocaldo dell’altra volta e quindi mi andava un alcolico particolare.
In un bicchiere oon il bordo intriso di sale grosso e pomodoro dolciastro, ti servono un mix di spezie nel quale versare la birra chiara o scura.
La birra assume ad ogni sorso un sapore diverso, si sentono le spezie piccanti ed aromatiche, il dolce dello zucchero, il pomodoro, si sente il sale in grani che si scioglie a contatto con la lingua. E’ una festa del gusto che si amplifica man mano che si scende sul fondo del bicchiere dove le spezie restano depositate.
Questa volta ho deciso di provare un altro piatto piange fresco, adatto alle temperature estive, la tostada di chevice.
Un piatto davvero fresco e gustoso, con del pesce bianco carnoso forse bollito, dei pomodori freschi tagliati a cubetti, il coriandolo che non manca mai nella cucina messicana ed una generosa dose di limone. Un ottimo equilibrio tra gusto, freschezza e delicatezza dei sapori.
Via Aurelia, 483
Box 64 Mercato Irnerio
00165 – Roma
info@eljalapeno.it
Lascia un commento