Per festeggiare un anniversario di fidanzamento Simona mi ha convinto ad andare in un posto modaiolo.
Così di domenica mattina, con un sole caldo quasi estivo ed un abbigliamento troppo caldo siamo andati a fare il brunch all’open colonna, dentro palazzo delle esposizioni a Roma.
Il brunch è una ricca e lunga colazione ma quello che si fa qui è più che altro un pranzo a buffet.
L’ambiente è elegante, sobrio e luminoso, molto spazioso e raffinato. L’immensa sala nella quale decidiamo di sederci, rinunciando all’arieggiata balconata, è su due lati una teca di vetro, il terzo lato è una parete bianca ricca di stucchi e fregi mentre l’ultimo lato è tutto occupato da un gigantesco, imponente e moderno bancone in legno, da cui sbucano fuori i camerieri con le portate.
Al centro della maestosa sala, die enormi tavoli ospitano il ricco buffet, dove c’è di tutto, dagli antipasti ai dolci.
Il cameriere ci chiede che vogliamo bere ed ordiniamo dell’acqua ma dopo un po’ decidiamo di farci portare la carta delle bevande.
Mi aspettavo di trovare qualche birra più raffinata ma ci sono solo birre da bar, così prendiamo due peroni.
Decido di iniziare il pranzo con un assaggio di quattro primi.
Il cuscus è troppo secco e poco saporito, il riso Venere con tonno e fagioli borlotti è fresco ma un po’ sciapo e poco condito.
Simona mi osserva, capisce dal mio sguardo che non sono pienamente soddisfatto.
Per fortuna il pesto con mezzi paccheri rigati è ottimo, fresco e saporito, con pezzetti di mozzarella e pomodoro che lo rendono più estivo ed interessante.
L’ultimo primo che ho preso è un riso bianco con le zucchine che sembra poco saporito.
Prendo una piccola e calda parmigianina di melanzane, è buona, le melanzane sono fritte e non rilasciano olio.
Decido di tornare al buffet per prendere qualche portata come antipasto ritardato.
La pappa al pomodoro è davvero speciale, forse la portata più interessante del buffet, anche gli arancini bianchi sono ottimi, morbidi e non secchi. Le crocchette di pollo sono buone, dei veri pezzi di pollo fritto.
Sono molto interessanti anche le piccole spumose frittatine agli spinaci mentre l’insalata di pollo ha i pezzi di pollo un po’ stoppacciosi.
La lasagna, con abbondanti strati di prosciutto cotto, ricotta, pomodoro e besciamella non mi entusiasma, anche se é ben preparata. Forse è tutto quel prosciutto a coprire il gusto del piatto.
I funghi al pomodoro proprio non mi piacciono, non riesco a mandorli giù mentre la carne al sugo è adorabile, saporita e tenera.
Comincio a sudare, il sole ci sta cuocendo nella teca ed il cibo comincia ad intasare le mie arterie.
Decido di passare ai secondi, le polpette al sugo sono molto buone, internamente sono secche ma il sapore è ottimo.
Lo spezzatino bianco è buono, molto delicato sembra coniglio ma le cameriere mi dicono che si tratta di maiale.
I formaggi sono buoni e c’è il miele per accompagnarli, la ricotta e fresca e di pecora, io avrei quella di capra più delicata e saporita. La mozzarella è insapore, un semplice fior di latte che per chi è abituato alla mozzarella di bufala campana di sicuro è poco interessante.
Sono molto buone le salsiccetta con patate al forno ed il cavolfiore gratinato, davvero fantastico.
La zucca al forno è eccezionale, morbida e saporita mentre l’insalata di polipo appena arrivata sul buffet è troppo tenera, mi viene il dubbio che sia polipo decongelato.
Sono sazio ma devo trovare un buco per due fave con il pecorino e per il buffet di dolci.
Il Panettoncino con crema è troppo secco, adatto piu per il tè del pomeriggio che per un dessert, la caprese è buona, non è secca ed ha un sapore molto intenso di mandorle. Carina l’idea del tiramisù nel bicchierino ma c’è troppa crema e nessuna traccia dei savoiardi.
Il montblanc e eccezionale, pieno di pezzi di castagna ed interi maron glasse, uno strato di fantastiche meringhe e tanta panna.
Non posso andare oltre perché sto scoppiando, prendiamo due discreti caffè e paghiamo il conto di 35€ a persona. Il buffet infatti costa 30€ più le bibite e considerando il posto molto elegante ed in centro a Roma oserei dire anche conveniente, soprattutto in settimana quando costa addirittura la metà.
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