Non potevamo perderci una manifestazione sul barbecue a Roma, così abbiamo deciso anche se solo per pranzo di passare al Barbecue & Ipa Festival nel Parco Egeria nella cornice naturale del parco Egeria a Roma, poco lontano dalla via Appia nuova.
Il parco è molto famoso a Roma per la sua sorgente naturale di acqua, una delle poche ancora aperte sul territorio romano.
Per entrare si paga un biglietto di 5€ e si ricevono un bicchiere in vetro per le birre e 2 gettoni.
Tutto si compra con i gettoni che costano 1€, e vengono distribuiti da una seconda cassa posta al centro della piazza.
Ci sono tavoli sparsi ovunque, dalla pedana in legno centrale fino ai giardini laterali e nonostante faccia caldo ed il sole sia cocente le braci ardono e si alzano nuvole di fumo tutto intorno.
La gente freme per mangiare e si formano delle discrete code agli stand, ma per fortuna quello dello smoke ring è libero e disponibile ad accoglierci.
Conosciamo bene questo locale e l’abbiamo anche recensito in precedenza, per questo decidiamo di prendere un piatto misto di carne da 10€.
Il piatto non è enorme come quantità ma la qualità della carne è ottima, qui si rispettano le cotture lente in affumicatore che arrivano anche a tempi di 48 ore.
Ci sono delle fettine di wagyu (termine che ha senso per alcune carni speciali giapponesi ma che da noi non ha molto significato) dal colore chiaro con un ottima crosticina data dall’affumicatura. Il sapore è intenso e si sposa bene con la salsa barbecue e le cipolle macerate nell’aceto, ma il punto forte è la punta di petto di maiale sfilettata, morbida e succosa, si scioglie in bocca con tutto il suo gusto intenso, non ha bisogno di salse aggiunte perché già così è perfetta. L’insalata è gustosa ma non serve che a pulirsi la bocca per il prossimo assaggio.
Accompagno tutto con la birra Baba Jaga, prodotto artigianale del birrificio romano, Jungle Juice. Una birra aromatica, semi secca, con retrogusto dolciastro. E’ una birra abbastanza amara, ma non da fastidio, si beve con piacere perché è un prodotto davvero eccezionale.
Per spezzare, con qualcosa di diverso ci avviciniamo al banco dei fritti e prendiamo delle polpette ragù napoletano, sono fatte con quattro tipi diversi di carne, non macinata ma a pezzi interi e sono strepitose, la carne è tenera, quasi si scioglie in bocca, il sugo è saporito e la lamatura ottima e croccante.
Chiaramente non ci basta e ci spostiamo nel banco più affollato per prendere dei panini, facendoci tentare da quelli in esposizione, al caldo sulla brace.
Bisogna attendere almeno 30 minuti per averli e nel frattempo vado a comprare un’altra birra, questa volta mi faccio dare qualcosa di meno amaro, perché Simona dice che ne vuole una delicata, anche se poi devo berla io.
Prendo una lagerbier del birrificio Monchsambacher, nella dicitura, c’è scritto che è una birra defaticante, ma mi sfugge il significato di tale definizione.
I panini non sono troppo grandi ed il retrogusto dell’affumicatura della carne è troppo intenso, molto meglio le precedenti.
Tuttavia va giù che è un piacere con questa birra meno amara ed aromatica, più delicata, diciamo da donna.
Ci sono molte cipolle che predominano nel gusto, mentre la versa rossa si perde dietro il gusto della carne finendo per essere soltanto una presenza visiva.
A questo punto dovremmo fermarci di mangiare, ma prima di
andar via ho voluto bissare con le polpette di Mozzico, questa volta ho preso anche quella con il maiale sfilacciato e la salsa barbecue. Divine, mi hanno lasciato estasiato e con la voglia di mangiarne altre dieci, cento, mille.
Simona mi rimprovera perché dice che mangio e bevo troppo, quindi devo fermarmi e soffrire la fame.
In un paio d’ore abbiamo cambiato 29 gettoni da 1€, più 10€ di ingresso, per un totale di 19,5€ a persona. Non tanto, ma nemmeno poco, quindi decidiamo di ripiegare e tornare a casa.
Lascia un commento