Senza nessun suggerimento advisor, questa hamburgeseria in via Dei Reti 40 a San Lorenzo, l’ho davvero trovata per caso.
D’altronde come potevo non notare queste fantastiche vetrate mentre lentamente percorrevo la strada in moto?
Così dovendo sopperire ad uno dei bisogni primari del momento abbiamo deciso che un hamburger era la cosa che più ci andava e siamo entrati.
Il locale all’interno ci ha subito colpito per la sua bellezza rustica che richiama il post industriale.
Subito all’entrata si nota un fantastico bancone in acciaio con piano in legno, poi si gira lo sguardo e si nota tutto il resto.
Tavolacci di forme, altezze, colori e materiali diversi, riempiono la sala creando una strana armonia del diverso. È tutto un richiamo al calore dei piani in legno scuro e la fantastica parete con scaffalature in legno grezzo che adorna la parete lunga del locale, intervallata solo da qualche porta a lavagna sulla quale ci sono scritte frasi…
Le sedie sono in metallo verniciato, alte, basse, con i braccioli, con o senza schienale, qualcuna in legno vecchio stile taverna, provano a fare confusione senza infastidire lo sguardo.
Il personale, giovane ed allegro, ci assegna un posto sotto la vetrata e ci consegna i menù.
Siamo su un tavolaccio alto e dietro il vetro spicca imponente una struttura che mi ricorda i palazzi di Indastria, una citazione da un anime dei tempi in cui ero ancora un ragazzo.
Osservo con cura il locale e la bellezza degli interni curati in ogni dettaglio, i divani marroni sulla parete di sfondo sotto una parete grigia piena di scritte moderne, i lampadari ricavati da vecchie strutture metalliche, il soffitto scuro, il pavimento a tavole di legno invecchiate, non hanno lasciato al caso nessun dettaglio.
La musica diffusa ad un volume non alto è piacevole, c’è modo di parlare e di leggere un giornale o di navigare in internet sfruttando il Wi-Fi gratuito che sembra fare comodo a molti.
Ci hanno lasciato un bel po’ di foglietto con le varie possibilità, sembra difficile a prima vista ma poi riesco a capirne la semplice chiave di lettura, ci sono le patatine e vari fritti, gli hamburger con panini in versioni base e le aggiunte a parte da 0,50€, poi c’è una sezione brunch americano attiva la domenica dove le bevande sono gratuite ed i dolci in stile americano.
Optiamo per due hamburger di Black Angus americano da 200gr, certo sono quelli più costosi ma noi amiamo la carne di qualità. Poi prendiamo una birra Weiss, le patatine tagliate a mano in fettine e poi fritte con bacon e condite con formaggio ceddar ed i jalapeno ripieni di formaggio, panati e fritti.
Ci mettono poco a portarci patatine e jalapeno e cominciamo a mangiarle con gusto ed una certa voracità che ci prende sempre verso l’ora di pranzo.
Le patate sono ottime, croccanti ai bordi e tenere al centro, la pancetta dona quel sapore in più che le rende ancora più gustose, mentre il Ceddar per quanto saporito, si solidifica creando blocchi i patatine, forse una crema a base di formaggio sarebbe stata meglio ed avrebbe permesso alle patatine di restare separate.
I Jalapeno rossi piccanti dentro il loro guscio di panatura croccante sono una cosa che ho sempre adorato, il formaggio fuso quasi insapore smorza i toni piccanti e ti permette di sentire il gusto del peperoncino. Mi torna in mente la mia gioventù quando il sabato sera andavamo in un pub irlandese ed i Jalapeno erano un must prima delle birre.
Qualche sorso alla Weiss mi fa capire che si tratta di un prodotto senza lode ne infamia, piacevole ma non brillante, ottimo accompagnamento per un pranzo dai sapori forti come questo.
Anche i panini arrivano subito, già alla sguardo sembrano interessanti, sono alti e molto semplici, c’è pomodoro, insalata croccante e salsa barbecue fatta in casa.
Ii protagonista assoluto è però la carne, tenera e succosa, dal sapore davvero unico, riempie da sola tutta la gamma dei sapori che sono necessari a rendere questo panino unico. Si riesce perfino a dimenticare il fatto che il pane non è proprio eccezionale, troppo morbido e sbriciolso ma per fortuna croccante all’esterno.
Quando finiamo i panini siamo pienamente appagati e soddisfatti, anche se c’è ancora uno spazio per aggiungere qualcosa di dolce, siamo in un locale in pieno stile americano, così ne approfittiamo per provare i dolci tradizionali americani che spesso sono snobbati dagli altri pub.
Io ordino la più classica dell Apple Pie con gelato, mentre Simona sceglie una cheesecake ai mirtilli.
L’aspetto è fantastico ma anche il sapore non è da meno, un esplosione di gusto che soddisfa le papille gustative ad ogni boccone, un misto di pezzi di mela ancora caldi, croccante crosta e pezzi freddi di cremoso gelato.
Anche la cheesecake è ottima ma è troppo ordinata nel piatto e mi lascia una sensazione di ordine che non s’addice ai piatti made in USA.
Il locale ormai si è riempito di persone di ogni genere, lavoratori con il portatile che navigano su internet, studenti che chiacchierano allegramente ma anche famiglie, pare che proprio tutti apprezzino questo posto dove ci si sente a proprio agio.
Prima di andare faccio un salto al bagno e scopro una chicca interessante, anche se andrà via man mano che seguiteranno a pulirlo, cosa inevitabile in un bagno.
Per il conto andiamo alla cassa, il ragazzo lo aveva dimenticato. Paghiamo 40€ in due, decisamente troppo per degli studenti in pausa pranzo ma in linea con il prezzo dei pub romani che credo si considerino ormai dei veri e propri ristoranti, anche se non lo sono.
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