I ristoranti spuntano come i funghi, ed è proprio così che da un momento all’altro ci siamo accorti che su Via Mattia Battistini, non molto lontano dalla metropolitana era apparsa una terrazza di legno a bordo strada, tutta illuminata.
Un nuovissimo ristorante di pesce ed ostriche fresche chiamato Oysteria che ci siamo affrettati a provare.
La pedana in tavole di legno massello è davvero bella, ed i tavoli lunghi con le panche ricordando quelli da picnic che si trovano nelle aree attrezzate nei boschi, anche la sala interna è molto semplice con lampade sospese chiuse in gabbie metalliche bianche, quadri quadrati alle pareti e tavoli semplici in plastica effetto marmo.
Ci mettiamo all’esterno perché c’è una magnifica giornata di sole, e dopo poco ci vengono ad apparecchiare, in maniera molto semplice, una tovaglietta bianca in carta con il logo del ristorante, due posate, un tovagliolo bianco di carta ed eleganti bicchieri.
Il menu è piccolo, sta in appena due fogli, cosa che garantisce pochi piatti con ingredienti migliori ed una minore confusione per commensali e cuochi.
Nell’attesa mi alzo per andare al bagno che trovo davvero bellissimo, sulle pareti ci sono mattoncini bianchi lucidi mentre il pavimento è ricoperto da una fantastica maiolica non liscia con dei disegni nei vari toni del blu mare. Lo specchio è ricavato in una sorta di oblò da nave.
Nonostante siamo proprio su una via trafficata di periferia, si sente l’odore del mare, tanto che ci si rilassa abbastanza, non possiamo bucare troppo la dieta quindi decidiamo di tenerci leggeri, ordiniamo acqua minerale, due primi ed un secondo ma nell’attesa mi faccio tentare dalle bellissime ostriche che vedo passare ai tavoli e così decido di provarne un paio.
La Fine è molto saporita, si sente il mare ed il gusto è molto forte e persistente, mentre la seconda di cui non ricordo il nome è più delicata e piacevole ma ne svanisce subito il ricordo, mentre ancora ne sto assaporando il retrogusto, arrivano il mio primo.
Ho ordinato una tagliatella allo scoglio, perché ho notato che lo preparano con i pomodorini e non con il sugo di pomodoro ed ho fatto bene, perché sia l’aspetto che il profumo sono ottimi.
Mi hanno già portato il piatto per le bucce ma non ci hanno servito il pane. Non riesco ad aspettare il piatto di Simona e comincio a mangiare il mio. La pasta è buona, callosa e tiene bene il sugo, è saporita, solo che non si avvolge bene, perché troppo spezzettata, pazienza, farò un po’ più fatica e bocconi più piccoli. E’ cucinato ottimamente e non hanno nemmeno esagerato con il sale, le cozze sono sode e gustose, i calamari un po’ duretti, il gamberone è ottimo, ne succhio la testa per sentirne la freschezza.
Nel frattempo hanno servito i paccheri con pesce spada e pachino a Simona, ne provo una forchettata, sono molto buoni, anche se si tratta di un piatto semplice, io ci avrei messo un po’ di finocchietto selvatico siciliano, per dargli quel aroma in più, o un po’ di pane croccante in superficie per renderli più croccanti.
Il secondo è a sorpresa, l’ho lasciato scegliere a Simona, sono degli arrosticini di mare, due per l’esattezza, forse un po’ pochi visto il prezzo di 14€, ne prendiamo uno a testa.
Anche questi sono ottimi, il pesce è fresco e non stracotto, ancora molto succoso, è intelligente servirli con la salsa di soia oltre al limone, che oltre ad andare di moda è ottimo condimento per il pesce fresco appena scottato o crudo.
In un attimo li abbiamo finiti e chiediamo il conto, perché non possiamo prendere il dolce che sembrava davvero interessante.
Il conto totale è di 54€, normale in linea con i prezzi di Roma, forse anche conveniente se lo paragoniamo a ristoranti di pesce blasonati che chiedono fanno dei prezzi veramente eccessivi. Quando paghiamo il proprietario ci racconta del suo altro ristorante di terra, si chiama I fraschettari, sicuramente un posto che andremo a provare per voi.
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