Siamo arrivati al Green T per un suggerimento di un amico di cui purtroppo non ricordo il nome, ormai era da tempo nella lista dei posti da provare e cosi, trovandoci a spasso sotto la neve nei pressi di Via Del Corso, abbiamo deciso di farci un salto.
Il locale dall’esterno è un po’ nascosto, quasi non si capisce di cosa si tratti, fino a che non ci si avvicina e si leggono le proposte menù esposte.
Questo ristorante non è il solito cinese tutto glutammato e piatti uguali nel sapore e di conseguenza, non troverete i prezzi da ristorante cinese, qui il cibo si paga, per fortuna e se buono è bene pagarlo.
Essendo un giorno settimanale, possiamo usufruire dei menù completi a prezzo fisso, quello di carne a 15€, quello di pesce a 18€ e quello vegetariano ad un prezzo che purtroppo non ricordo, non mi odiate troppo.
Ci accomodiamo e dopo aver pulito i piedi sullo zerbino tondo con gli ideogrammi cinesi, ci ritroviamo in un locale davvero molto bello ed elegante, dove i dettagli sono in ogni angolo. Una serie di rampe di scale in varie direzioni porta ad eleganti ed accoglienti sale, disposte su più livelli.
Mi colpisce molto una nicchia scavata in una parete viola decorata nella quale è esposta una magnifica teiera verde, perché questo locale oltre ad essere ristorante è anche sala da tè, dove poter gustare il più classico degli Oolong o altri tipi di tè pregiati, che si possono acquistare insieme ai tantissimi set da te esposti in vetrine disposte con eleganza in ogni parte del locale. Anche la stanza antecedente il bagno è una sorpresa, una piccola boutique dove poter acquistare abiti classici cinesi, davvero molto belli.
Noi ci accomodiamo ad uno dei tavoli all’ingresso, un incredibile tavolo di legno antico e finemente lavorato, che per quanto è bello me lo sarei portato a casa per metterlo nel salotto di casa, sul tavolo non c’è al tovaglia, coprirebbe le venature del legno, c’è solo un runner in stoffa a trama spessa, con un set di bicchieri molto elegante, anche la piega del tovagliolo di carta è bellissima, le bacchette non sono le solite usa e getta ma eleganti bacchette rosso vermiglio.
Chiediamo due menù di carne, dell’acqua minerale ed una birra cinese che arrivano quasi subito con uno snack omaggio, piccole palline tostate al wasabi che accompagnano piacevolmente la birra.
In poco tempo il locale si riempie, si capisce che molti commensali sono clienti abituali in quanto conoscono bene i proprietari e dialogano di fatti troppo privati per essere degli avventori di passaggio.
I menu arrivano in eleganti contenitori neri multi sezione, con lo spazio per accogliere la zuppa, ed il resto delle portate, sono simili a bento box giapponesi.
Non resisto e provo subito gli spaghettini saltati alla piastra, sono davvero buoni, si riesce sentire il sapore delle zucchine e dei pezzi di frittata, sono talmente delicati che i singoli ingredienti risultano presenti ed arrivano al palato.
Anche le verdure tagliate a julienne sono davvero buone, credo siano preparate nel wok con salsa di soia, un sakè o vino dolce, dell’olio di sesamo, perché se ne sente in pieno l’aroma intenso e forse una puntina di zucchero per renderli un po’ meno sapidi.
Il maiale è però la cosa più eccezionale servita, un perfetto equilibrio tra il dolce, il salato e l’aspro, la carne è tenera e succosa, ma la caramellatura esterna la rende ancora più saporita, credo ci sia una sorta di aceto a rendere così speciale il piatto e poi i pezzi di ananas che donano gusto e contrasto con la carne, per non parlare delle cipolle caramellate e croccanti, cotte alla perfezione.
Allora è vero, esistono ristoranti cinesi che non devastano la cucina cinese con il glutammato ma la esaltano con gli ingredienti freschi e maestria nel dosarli.
Per dolce prendiamo il dolce del capodanno, sono delle palline di riso glutinoso scaldate in un brodo che sembra una sorta di tè delicato, all’esterno sono appiccicose e morbide, quasi senza alcun sapore, ma appena le rompi ti esplode in bocca il gusto del sesamo nero macinato e del miele. Sono davvero un dolce delizioso e stucchevole, poco dolce e che potrei mangiare in quantità industriale.
Da qualche parte nel locale pare ci sia un giardino segreto che non abbiamo visto, ma che sarà la scusa per la prossima prossima incursione.
Il conto è di 43€ in due e fanno lo scontrino senza doverlo nemmeno chiedere.
Dopo aver fatto i complimenti dovuti per il locale e per il cibo alla proprietaria, siamo andati via soddisfatti.
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